La cronache ce li presentano come fuorilegge pronti a sgattaiolare alle spalle delle forze dell’ordine per imbrattare i monumenti delle nostre belle città. La verità è che molte delle loro imprese rappresentano la forma d’arte più democratica dei nostri giorni. Di chi stiamo parlando ? Ma dei writers ovviamente, i più irriverenti esponenti della cultura di strada. I murales sono diventati parte integrante del panorama urbano e ispirano, almeno nei casi più riusciti, immagini in cui la mente trova riparo dal grigiore cittadino. I writers più affermati collaborano oggi, attivamente e legalmente, alla riqualificazione degli spazi urbani promossa dagli enti statali. Molti di loro, inoltre, provengono da tipi differenti di esperienze e hanno sviluppato una spiccata sensibilità a problemi attinenti inquinamento ambientale e salvaguardia del territorio.
Una delle capitali riconosciute della street art è sicuramente Bologna. Nel capoluogo emiliano è possibile ammirare i lavori dei migliori artisti italiani. Uno di questi è Andrea Conte, in arte Andreco, che combina la sua formazione scientifica con suggestive opere di design del territorio. Una delle caratteristiche più interessanti dei progetti di Andreco è quella dell’utilizzo di materiali in grado di abbattere l’inquinamento e aventi un basso impatto ambientale. I murales dell’artista romano possiedono una simbologia del tutto particolare, ma , cosa ancora più rilevante, sono dei veri e proprio polmoni urbani. Infatti, grazie all’impiego di vernici catalizzanti, le opere di Andreco sono in grado di degradare gli agenti inquinanti presenti nell’aria. Ciò è possibile attraverso le proprietà del biossido di titanio (TIO2) che, attivandosi per mezzo dell’irradiazione solare, è in grado di ossidare numerosi composti organici.
Vi indico il link per la consultazione dell`intervista rilasciata da Andreco su questi argomenti: http://www.ziguline.com/andreco-e-la-rigenerazione-urbana-e-sociale/